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Con il Vescovo Giovanni Maria Diamare, il Museo diocesano venne inizialmente ubicato nella Cattedrale di Sessa Aurunca. Le prime opere, esposte nel locale sottostante la Cappella del Santissimo Sacramento, provenienti dalla stessa Basilica e da altri edifici di culto di Sessa Aurunca, ancora oggi sono contenute nel lapidarium, che conserva ancora intatta la primitiva esposizione dei lapidei rappresentati da pezzi architettonici, in marmo, di epoca romana alternati a pezzi dell’XI – XII secolo e del XVI secolo. 

Negli anni ’80, il Vescovo Vittorio Maria Costantini riprese la raccolta e la conservazione dei reperti: statue, tele, sculture e materiali fittile trasferiti dagli edifici religiosi danneggiati e abbandonati durante i conflitti mondiali e gli eventi sismici.

Il Vescovo Costantini diede, inoltre, impulso anche allo studio del sito catacombale di San Casto. Intervento di recupero e riqualificazione ripreso poi definitivamente da Mons. Antonio Napoletano, con lo scavo diretto dalla professoressa Silvana Episcopo. 

L’attuale museo è frutto del pensiero di S. E. M. Orazio Francesco Piazza grazie all’ausilio dei tecnici e dell’Ufficio diocesano Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto. 

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